Sulle spalle dei giganti

 

“Perché è così difficile rendersi conto che la vita è un gioco a somma diversa da zero? Che si può vincere insieme non appena si smetta di essere ossessionati dall’idea di dover battere il partner per non esserne battuti? E che (cosa del tutto inconcepibile per lo scaltro giocatore a somma zero) si può perfino vivere in armonia con l’avversario decisivo, la vita?

Paul Watzlawick “Istruzioni per rendersi infelici”

 

 

“Aspettavamo tutti il 1984. Venne, ma la profezia non si avverò… fummo risparmiati dagli incubi di Orwell. Avevamo dimenticato un’altra visione meno infernale e nota di quella di Orwell ma altrettanto raggelante. Quella contenuta nel: “Mondo nuovo” di Aldous Huxley. Orwell aveva immaginato il Grande Fratello, nella visione di Huxley non sarà un supremo dittatore a toglierci l’autonomia e la cultura. La gente sarà felice di essere oppressa e adorerà la tecnologia che libera dalla fatica di pensare. Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley, non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse più nessun desiderio di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privati delle informazioni; Huxley, quelli che ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all’egoismo. Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e bambinate. Libertari e razionalisti – sempre pronti ad opporsi al tiranno – non tennero conto che gli uomini hanno un appetito pressoché insaziabile di distrazioni. In “1984” la gente è tenuta sotto controllo con le punizioni; nel “Mondo nuovo”, con i piaceri… La cosa che affliggeva la gente del “Mondo nuovo” non era ridere anziché pensare, ma non sapere per cosa ridessero e perché avessero cessato di pensare”

Neil Postman “Divertirsi da morire”

 

 

“The medium is the message”

“Il messaggio di un medium, o di una tecnologia, è nel mutamento di proporzioni, di ritmo e di schemi che introduce nei rapporti umani”

Marshall McLuhan  “Gli strumenti del comunicare”

 

 

“Oggi il mondo accade perché lo si comunica, e il mondo comunicato è l’unico mondo che abitiamo … un enorme numero di azioni non verrebbero compiute se i mezzi di comunicazione non ne dessero notizia”

Umberto Galimberti  “Psiche e techne”

 

 

“Dov’è la saggezza che abbiamo perduto nella conoscenza, dov’è la conoscenza che abbiamo perduto nell’informazione”

Thomas Eliot

 

“Continueremo a esplorare, e alla fine delle nostre esplorazioni ci troveremo al punto da cui siamo partiti e conosceremo il posto per la prima volta.”

Thomas Eliot

 

“Il giorno del giudizio, a ogni persona sarà permesso appendere tutta la sua infelicità su un ramo del grande Albero del Dolore. Dopo che ciascuno avrà trovato un ramo da cui possano pendere le sue pene, tutti potranno camminare lentamente intorno all’albero. Ciascuno dovrà cercare l’insieme di sofferenze che preferirebbe a quelle che lui stesso ha appeso. Alla fine, ogni uomo sceglierà liberamente di riprendere il suo insieme personale di pene piuttosto che quelle di un altro. Ciascun uomo lascerà l’albero più saggio di prima.”

Racconto Chassidico

 

“Se l’Es è il luogo dove l’Io deve ritornare per scoprire la matrice del proprio essere, per Lacan non si dovrà tradurre l’aforisma freudiano: “Wo Es war, soll Ich werden” come solitamente lo si traduce: “là dove era l’Es, deve venire l’Io” ma “l’Io deve avvenire là dove era” ossia deve percorrere a ritroso il sentiero che porta all’inconscio.”

Umberto Galimberti  “Parole nomadi”

 

“Abbiamo lasciato la terra e ci siamo imbarcati sulla nave! Abbiamo tagliato i ponti alle nostre spalle – e non è tutto: abbiamo tagliato la terra dietro di noi. Ebbene, navicella! Guardati innanzi! Ai tuoi fianchi c’è l’oceano: è vero, non sempre muggisce, talvolta la sua distesa è come seta e oro e trasognamento della bontà. Ma verranno momenti in cui saprai che è infinito e che non c’è niente di più spaventevole dell’infinito. Oh, quel misero uccello che si è sentito libero e urta ora nella pareti di questa gabbia! Guai se ti coglie la nostalgia della terra, come se là ci fosse stata più libertà – e non esiste più “terra” alcuna!”

Friedrich Nietzsche  “La Gaia Scienza”

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